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Cinque idee per la città che io vorrei. Due.

Dopo aver parlato di infrastrutture che veicolano informazioni è il momento di affrontare in questo secondo articolo, la necessità delle strutture che veicolano mezzi di trasporto pubblici e non, si parlerà dunque di mobilità più o meno sostenibile e delle possibilità di migliorare trasporti e traffico nella nostra Città.

La situazione attuale è sotto gli occhi di tutti: rotonde ovali in corso di realizzazione, mezzo Lotto Zero aperto e transitabile, e bisogna riconoscere, che seppure tra mille difficoltà, qualcosa si è mosso, e la situazione è decisamente migliorata rispetto alle code chilometriche all’ingresso della città di qualche anno fa, ma molto altro è ancora da fare.

Interventi infrastrutturali di questo tipo – l’eliminazione dei semafori attraverso la realizzazione dei rondò – aiutano a favorire il deflusso del traffico, ma impattano poco sulla necessità di alleggerire la pressione dello stesso sul nostro centro cittadino, perchè non impediscono che il flusso giornaliero di auto si riversi alla ricerca di un parcheggio a ridosso di Piazza Martiri della Libertà.

E una volta osservato l’ovvio, è il caso di porci una domanda e rispondere con sincerità di conseguenza: che tipo di città vogliamo davvero?

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Regalatemi un parcheggio (a mia insaputa)

Ho vissuto a Roma per qualche anno, e lì il problema del parcheggio è davvero enorme. Poi sono tornato a Teramo e ho scoperto che dalle nostre parti è, invece, un affare. Ora si annuncia un nuovo piano traffico – e ho paura -, ma soprattutto un nuovo piano parcheggi. Potrei sentirmi male.

Il progetto originale dell'allocazione dei parcheggi sulla superficie di Piazza Dante. Poi hanno fatto a occhio.

E’ stato realizzato il parcheggio di Piazza Dante, ma causa esborso superiore al previsto, la piazza che doveva rimanere pedonale è stata trasformata in parcheggio a raso, naturalmente a pagamento. E tralasciamo il fatto che da quasi 200 posti auto siamo passati ad un centinaio per merito di chi ha disegnato gli stalli, qualcuno che aveva problemi con la geometria, tra linee parallele e sghembe. Un parcheggio disegnato col curvilenee, visto il percorso-gimcana che ci si snoda attraverso. Ma va bene, almeno un parcheggio in centro a tariffe un po’ eccessive, ma decenti.

Oddio, decenti… Decenti rispetto al resto, ma possiamo sempre accontentarci del meno peggio?

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