Vademecum Primarie.

“Su di noi nemmeno una nuvola, su di noi l’amore è una favola, su di noi, se tu vuoi VOTARE…”, manco Pupo chiuderebbe le sue mail con “un sorriso, Matteo!”.

Ce la stiamo davvero mettendo tutta, per queste primarie.

Ce la stiamo mettendo tutta, per riuscire a farci del male, e non parlo del mio occhio nero: parlo di procedure farraginose, genialate 2.0, crampi dello scrittore ed esaurimenti nervosi. E di piagnoni che in confronto la Fornero, Obama e la Madonna di Lourdes sono solo dilettanti.

Premesso che il regolamento elettorale non è nulla di trascendentale, diventano tragicomiche le modalità organizzative del tutto. Perchè? qualcuno dice per paura di perdere, altri per paura di chi potrebbe vincere, ma in realtà solo per approssimazione organizzativa.

L’Albo degli Elettori è un’idea corretta e pure funzionale, se magari fosse stato costituito in un lasso di tempo ragionevole (no, 20 giorni sono una follia PD style…), peccato che le modalità di iscrizione siano state decise durante una serata a base di rum & pera, acido lisergico e karaoke da bimbiminkia fan di Gossip Girl. Tanto valeva lasciare l’organizzazione in mano a Scajola.

Cosa serve per votare alle Primarie del Centrosinistra del 25 novembre? Praticamente nulla, un documento di identità, il certificato elettorale – per chi ce l’ha –, almeno 2 euro e la voglia di mettere 4-5 firme per il trattamento dei dati personali. Tempo necessario all’elettore 2 minuti, tempo necessario al povero fesso che si occupa dell’Ufficio Elettorale proporzionale alla lunghezza del nome dell’elettore moltiplicato per 5. E si chiamano tutti Piergiovanbattista Fumagalli Brambilla in Di Marcogiovanni. Maledetti.

Ora, io non apprezzo il misticismo internettiano alla Grillo, ma mi fa pure ridere la svolta 2.0 di ‘sto partito, e delle sue Primarie: ci si può preiscrivere online! figo, ma non serve a una ceppa. Perchè i dati della preiscrizione non sono in alcun modo automaticamente utilizzabili dagli Uffici Elettorali e dai seggi.

In pratica chi si registra online dovrà successivamente stampare la sua ricevuta di registrazione, recarsi al corrispondente Ufficio Elettorale, dove procederà alla sua effettiva iscrizione, secondo le stesse modalità di chiunque non abbia avuto il coraggio di collegarsi al sito http://www.primarieitaliabenecomune.itio avrei fatto un indirizzo un po’ più lungo, i nostri simpatizzanti sono vecchiotti e devono esercitare la memoria continuamente -, con un notevole risparmio di tempo. Ma noi siamo finanziati dalle multinazionali della carta A4.

Per dire, un certificato elettorale da compilare con i dati anagrafici del volenteroso elettore, in triplice copia, un appello degli elettori con gli stessi dati, e il registro elettorale con qualche dato in più, e cinque firme del fortunello votante. Ah, dimenticavo che per un errore – dimenticanza? – i moduli sono “incongrui”, quindi si allega l’errata corrige da compilare e vidimare. Aggiungendo che chi si è pre-iscritto via web deve portare la stampa del file pdf, queste non sono elezioni primarie, ma una campagna a favore della deforestazione dell’Amazzonia. Almeno avremo un risultato concreto.

E poi veniamo alla parte politica… perchè di ciò che potrà succedere ai seggi ne parliamo dopo.

Qualcuno sta tentando di battere il record di smentita di Silvio Berlusconirecentemente fissato a 2 ore e 42 minuti, sulla questione primarie PdL -, disconoscendo la pappardella del patto di coalizione, per poi riapprovarlo e modificare le proteste sul verso del programma, qualcun altro cerca di smarcarsi – e passiamo dal ma anche all’oppure –, di altri proprio non si hanno tracce. Tranne di quella vecchia volpe di Tabacci che si fa fotografare divertito in mezzo ai pugni chiusi, in fondo Pisapia avrà pur insegnato qualcosa.

Ma a proposito di distinguo, critiche e lamentazioni, il buon Renzi – che pare ormai membro di un altro partito – e gli altri simpaticoni, invece che concentrarsi su sms e doppi turni, non hanno ancora capito il vero problema dell’organizzazione di queste primarie. Ma forse perchè ci hanno visto un po’ più lungo.

Nonostante gli intoppi disseminati sul percorso del povero elettore – e dei poveri cristi che passeranno una o due domeniche di fine novembre/inizio dicembre, a scommettere con le lamentele degli stessi –, queste primarie potrebbero vedere una buona partecipazione da parte dei simpatizzanti, e in caso di sconfitta si potrà sempre piangere sul fatto che i propri elettori sono stati scoraggiati dal votare dalle file chilometriche provocate dalla macchinosità delle procedure.

Però…

Però magari, oltre ad aprire sedi di comitati e protestare per inserimenti mancati nei seggi o negli uffici elettorali – ancora da costituire, magari… – forse sarebbe il caso di sensibilizzare le persone alla necessità della pre-iscrizione, in modo da agevolare le operazioni di voto.

Un successo delle primarie sarebbe un successo del centrosinistra, una macchina farraginosa potrebbe invece scoraggiare i potenziali elettori pure dal partecipare alle Elezioni vere, dove magari si potrebbe persino vincere.

Se siamo nelle mani di svariati perecottari è il caso di provare almeno a limitare i danni, ma piangere e lamentarsi è spesso meno impegnativo e più redditizio.

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